(ANSA) "Prendiamo atto amaramente dell' estrema miopia anche di questo
Governo che, al pari dei precedenti, considera la sicurezza dei
cittadini e gli operatori del Comparto
Sicurezza un costo da tagliare". Lo affermano, in una nota congiunta
Siulp, Sap. Ugl e CONSAP della Polizia di Stato, Sappe e Ugl della
Polizia penitenziaria, Sapaf e Ugl della Forestale, Conapo e Ugl dei
Vigili del fuoco e Cocer della Guardia di finanza che, contro il blocco
dei contratti e gli altri provvedimenti varati ieri dal Cdm, proclamano
"lo stato di agitazione e preannunciano azioni di mobilitazione con
possibilità di vere e proprie manifestazioni di piazza qualora il
governo non corregga il tiro". Secondo i sindacati, il Governo «continua
a disconoscere nei fatti la specificita' e la peculiarita' " di un
comparto chiamato a "garantire la sicurezza, che e' la condizione
imprescindibile per la civile convivenza, per lo sviluppo economico e
per il mantenimento della stessa democrazia". I sindacati rappresentano
dunque "la rabbia e l'amarezza di tutte le donne e gli uomini del
comparto sicurezza che, ancora una volta, sono figli solo delle
opposizioni ma orfani di tutti i governi, compreso quello attuale, anche
se di larghe intese".
La proroga del blocco dei rinnovi contrattuali e
gli altri provvedimenti, continuano sindacati e Cocer, porteranno a
"paralizzare, di fatto, l'operativita' della funzione di polizia in un
momento cosi' delicato per il Paese in cui i disordini di piazza sono e
saranno sempre piu' frequenti e la coesione sociale sempre piu'
minacciata". E cio' avviene mentre "il governo ancora una volta sperpera
70 milioni di euro per impiegare i militari in compiti di sicurezza
civile. Un vero e proprio obbrobrio in un Paese democratico. A meno che
il governo Letta non abbia deciso di militarizzare la sicurezza e
l'ordine pubblico".